La guerra è una parentesi tra una pazzia e l’altra perché l’Umanità deve essere folle per ammettere la guerra come prassi sociale. Si muovono centinaia di persone per salvare la vita a una sola (cosa giusta) e allo stesso tempo vengono massacrati interi popoli per la visione manicomiale di pochissimi aedi della Morte. L’Autore ha scritto di getto questo libro, in pochissimi giorni, e lo ha intriso delle lacrime che ha versato per comprendere una pazzia che non è possibile comprendere. È un messaggio, un ulteriore messaggio, attraverso la parafrasi del racconto, verso il superamento di ogni pazzia che possa provocare morte e distruzione.
pag.62 – Isbn 978-88-68928-45-2
Copertina: Z. de Rijik, Unsplash.com
Antimo Ceparano è nato a Sant’Antimo (Na) e risiede a Casalnuovo (Na).
Ha pubblicato il suo primo libro nel 1982 con la S.E.N: Pietre della mia città.
Seguono: Oltre la Crisi, Processo a Gesù, La città e il bambino, Anna e il Porto bianco, Cattura il perdono, L’assassino della Parola, Anarchica indecenza, con editori come Massa, Ripostes, Graus e L’argolibri.
Ha vinto vari premi, tra cui: Premio del pubblico, Maggio dei monumenti, il Pulcinella, Città di Pomigliano, Marotta.
Con Montag ha pubblicato “La filosofia della merla“, “19 Anarchico“, “Autobiografia di Dio“, “Il medico di dentro“, “Il Duale“, “L’ubriaco vino“, “Racconti sussurrati agli eletti“, “Flogene e Gesù il folle” e, insieme a Ivano Ciminari, “Il destino di un letto” e “Jeshua“.
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