Come per le matasse, esiste tra le poesie di questa silloge un inscindibile intreccio: vi è sconforto per la condizione di chi “non si aspetta più nulla”, poi ammirazione verso coloro che “ricostruiscono i nidi tra le macerie”; vi è il ricordo di un’infanzia triste, ravvivata però dalla luce di un cortile o dalla complicità di un fratello. Ci sono i paesaggi della Calabria “carichi di silenzio…” e una galleria di ritratti. In ogni poesia è presente la sottile inquietudine del vivere e il conflitto tra la percezione del bello e l’instabilità del reale.
pag.242 – Isbn 978-88-68927-58-5
Copertina: Montag
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